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luglio 1993 - Sardegna
Il ragazzino se ne stava tranquillo,seduto sul promontorio.
Adorava guardare il mare al tramonto,sentirne il suo profumo,mischiato al profumo del mirto.
Adorava sentire il rumore delle onde infrangersi sugli scogli.
Quel mare che tanto adorava ! Quel mare che,suo papà, gli aveva insegnato ad amare !
Era dovuto crescere in fretta,un anno prima suo padre se n'era andato in un incidente aereo.
Se ne era andato...odiava la parola "morto"..."morire" era la fine di tutto."andarsene " lasciava aperto uno spiraglio alla speranza...anche se,nel profondo del suo cuore,sapeva che l'aveva perso per sempre,ma,,così, faceva meno male..diceva a tutti "se n'è andato",non dava spiegazioni,lasciava aperta nella sua anima da ragazzino quella piccola bugia ,quello spiraglio di speranza che permetteva al suo cuore di continuare a battere , di non spezzarsi.
Aveva visto sua mamma piangere ,disperarsi , nelle lunghe notti insonni,dopo l'incidente.
L'aveva vista asciugarsi le lacrime di nascosto da lui e dai suoi fratelli.
Lui era il primogenito,dopo di lui,a solo un anno di distanza erano nati i gemelli Simone e Samuele,tre anni dopo era nato Giorgio.
Tutti nomi italiani.
Sorrise pensando a suo padre che prendeva sempre in giro la sua bellissima mamma :"Nemmeno un nome turco,ai nostri figli eh ?..ti sei innamorata dell'italia a prima vista ,alla sua gente, alle loro tradizioni..ma,almeno un nome turco !!! Del resto,il lavoro maggiore l'hai fatto tu ,nel metterli al mondo,meriti la scelta del nome e molto di più,tesoro mio..ma,bada,faremo figli finche non metterai ad uno di loro un nome turco !"
Due anni dopo Giorgio nacque la piccola Nuray..."luna luminosa"
Si asciugò una lacrima,pensando a quando,quella piccola bambolina,vestita di rosa ,arrivò nelle loro vite.
Portava perfettamente il nome che le avevano dato ! Era chiara di carnagione, a differenza dei fratelli ,tutti mori,con occhi neri profondi.
Era uno spettacolo,la bimba più bella che avesse mai visto, la gioia dei suoi genitori e,dei suoi fratelli era incontenibile,e lui ,ebbro di felicità,si ripromise che li avrebbe protetti sempre,come primogenito ne sentiva la responsabilità.
Ma non avrebbe mai immaginato che ,quel giorno, fosse arrivato così presto.
Ora erano nella loro casa,in sardegna,dove avevano passato tutte le estati,tranne quella dell'anno prima,l'unica triste estate senza sole,con il gelo nell'anima.
Diego guardò ancora il mare,il sole ormai stava tramontando,quando,un movimento sulla spiaggia sottostante attirò la sua attenzione.
Una ragazzina,esile,con i capelli lunghi mossi dal vento,camminava sorridendo.
A tratti correva ,sembrava danzasse ,un sorriso radioso sulle labbra,
Fu attratto dalla curiosità.
La ragazzina aveva fermagli colorati tra i capelli,sembrava avesse catturato tutti i colori del mondo,e li avesse posati,a forma di piccolissime farfalle sul suo capo.
Ad un tratto lei alzò il viso,lo vide ,lo salutò.
"Hei !!!Cosa fai lì,tutto solo ?"
"Niente,guardo il mare..."rispose tranquillo.
"Scendi? Vieni!l'acqua è più calda al tramonto,vieni a fare un bagno con me ?"
"Perchè no?" si disse.In fondo,aveva bisogno di tornare un po' ragazzino.
L'ultimo anno l'aveva reso più maturo.Troppo,per un ragazzino di 13 anni.
Ma ,la promessa fatta a se stesso,alla nascita di Nuray,gli martellava dolorosamente nel cuore.
aveva passato l'anno precedente a prendersi cura dei suoi fratelli,aiutarli nello studio,accudirli nelle faccende quotidiane.
Leyla,sua mamma,aveva fatto il possibile per fargli capire che non ce n'era bisogno, che avrebbe provveduto a loro,che doveva continuare ad essere un ragazzino spensierato,ma,lui,ormai era cambiato,nel preciso istante in cui arrivò Stefano,l'amico di suo padre,a portare la notizia ,lui,era già cambiato.
Scese in spiaggia,la ragazzina lo accolse col sorriso più bello e sincero che avesse mai visto.
Era bellissima,quella bellezza che viene dall'Anima. Non sorrideva solo la sua bocca,sorridevano anche gli occhi,tutto sorrideva in lei !!!!!
"Dai,andiamo,l'acqua è caldissima!"
Si misero a giocare,a scherzare,tornò il ragazzino che doveva essere,rise come non faceva da tempo,dimenticò il dolore che gli attanagliava il cuore,dimenticò le responsabilità,si sentì libero,vivo,si sentì tornare bambino ,finchè, ,lei gli disse che doveva andarsene .
"Peccato"disse lui.Ci stavano divertendo così tanto !!!
Lei gli sorrise,gli posò un bacio sulla guancia e se ne andò.
E lui senti il vuoto,in quel momento.Si sentì perso.Si sentì richiamato ai suoi doveri.
Con le lacrime agli occhi,"le ultime !"disse a se stesso , si avviò verso casa.
Qualcosa di colorato,spinto dalle onde sulla riva, attirò la sua attenzione.
Era un fermaglio della ragazzina,una pinzettina per capelli con sopra una delicata farfallina rossa,gialla e bianca.Una piccola farfalla che,sembrava in procinto di spiccare il volo .
La raccolse ,una volto arrivato a casa la mise nella sua scatola dei ricordi.
Non aveva più aperto la scatola dei ricordi dall'anno prima.Sua mamma ne aveva creata una per ogni figlio.Era una scatola dove,diceva loro, potevano mettere le cose più significative della loro vita,da un semplice scritto, un fiore, un sasso,qualsiasi cosa ricordasse loro un momento felice,o meno, della loro vita. Lui aveva foto con amici, conchiglie,biglettini scritti da bambine "innamorate" di lui..tutti ricordi belli .Poi,dopo la tragedia ,non l'aveva più aperta.Fino a quel momento.Vi posò il fermaglio,la ripose nell'armadio,e si addormentò esausto.
Sognò la ragazzina, sognò che non le aveva chiesto nemmeno il suo nome.
...continua....